Artecinema si veste di rosa

19 ottobre 2017

Non è autunno, se non è Artecinema. Edizione numero ventidue per la rassegna curata da Laura Trisorio, con ricca collaborazione di partner istituzionali e sponsor privati. Del resto, sostenere tre giorni di proiezioni non stop (dalle 16 alle 24) di film e documentari sull’arte è uno sforzo notevole, anche per il pubblico. Che cresce costantemente, andando ben oltre i soliti addetti ai lavori: dagli studenti delle scuole medie e superiori ai detenuti del carcere di Secondigliano e deIl’Istituto Penale Minorile di Nisida.
Com’è ormai tradizione, sarà il Teatro San Carlo ad ospitare stasera alle 20 la serata inaugurale (prenotazione obbligatoria al costo di 10 euro): apre Francesco Arena che, seguito dall’occhio del regista Domenico Palma, fa viaggiare un masso di granito rosa tra Milano, la Gallura e Capri; mezz’ora dopo, David Pujol ripercorre i forti legami fra Salvador Dalì, la sua terra e la sua famiglia. (altro…)

Storie d’arte sul grande schermo

15 ottobre 2015

MAN RAY, 2 bis rue FérouVenti. È una cifra tonda di tutto rispetto quella delle candeline che spegnerà quest’anno Artecinema, tradizionale appuntamento d’autunno per i patiti, gli appassionati e, perché no, i neofiti delle arti del XX e XXI secolo. Al timone, come sempre, l’ideatrice Laura Trisorio, che ha distribuito su quattro giorni documentari in lingua originale (tradotti simultaneamente in cuffia), molti dei quali in prima nazionale. La formula resta invariata, così come la cornice che da qualche anno ospita la serata inaugurale: stasera il sipario del Teatro San Carlo si alzerà su “Art War” di Marco Wilms, indagine su musica e graffiti come strumenti di contestazione nell’Egitto del dopo Mubarak; diversamente impegnato è “Jeff Koons: Diary of a Seducer” di Jill Nicholls, ritratto di un genio della provocazione e ottimo imprenditore di se stesso, a capo di uno studio-azienda dal fatturato miliardario. (altro…)

T_rame

2 aprile 2012

Sottili. Come le vibrazioni che legano opera e spettatore, come le insidie del ragno. È la tela sensibile che, tra energia e leggerezza, avviluppa la personale di Daniela Di Maro. Il filo conduttore è la Natura…

Daniela Di Maro_Cuprum_veduta dell'installazione. Courtesy Dino Morra, Napoli

Partiamo dall’inizio. Da dove nasce l’idea di questi “ricami botanici” in filo di rame?
L’idea nasce circa un anno fa, da una serie di discussioni intraprese con Massimo Scamarcio, artista sonoro con il quale ho collaborato per la realizzazione di alcuni miei progetti. Si ragionava sulla possibilità di utilizzare il materiale che componeva le linee del disegno, per condurre energia. Quella che mi è sembrata più indicata è stata la scelta di utilizzare il rame come vero e proprio filo da ricamo, viste le sue caratteristiche di duttilità e conducibilità elettrica. In un secondo momento, il soggetto “botanico” è stata una sorta di conseguenza, poiché l’intenzione era quella di animare qualcosa attraverso i fili. Mi è parso coerente rappresentare delle piante dalle caratteristiche particolari e far sì che dentro di loro scorresse un’energia altrimenti impalpabile, capace di animarle e farle risuonare. Un’energia che io definisco “linfa elettronica”. (altro…)

sau@mailxu.com