Il finissage di Calibè, un artista ecocentrico

7 dicembre 2016
Enzo Calibè_ Scomposizione di un miraggio_ 2016

Enzo Calibè_ Scomposizione di un miraggio_ 2016

Finissage con catalogo per un artista ecocentrico. Enzo Calibè, napoletano, classe 1980: un esempio di coerenza tra vita e lavoro, agita in modo interlocutorio e lucidamente autocritico. “A Landscape is a Landscape is a Landscape”, alla galleria E23 in via Blanch, analizza l’impronta dell’uomo sul pianeta a partire dall’abusato ossimoro costituito dall’espressione “capitalismo verde”. Una dopo l’altra, l’artista stana le contraddizioni di un sistema globale che anticipa sempre di più l’”overshoot day” della Terra (ovvero il giorno in cui risultano già esaurite le risorse disponibili per l’intero anno), ma seguita a propagandare la “green economy” come panacea per uno sviluppo sostenibile. Manipolato e strumentalizzato, l’ambiente si trasforma progressivamente in un’immagine idealizzata, miraggio svuotato di senso. more →

Laib: riso e cera per dire la purezza

2 dicembre 2016
Wolfgang Laib_ Galleria Alfonso Artiaco, Napoli_nov-dic 2016

Wolfgang Laib_ Galleria Alfonso Artiaco, Napoli_nov-dic 2016

Miseria è nobiltà. Appartengono ad un’aristocrazia dello spirito i materiali con cui Wolfgang Laib ama costruire le sue installazioni, in mostra fino al 10 dicembre alla Galleria Artiaco. Polline, riso, cera: doni della natura, semplici e preziosi, che incontrano la solidità del marmo e lo splendore del metallo. Ampie e pulite, le stanze di Piazzetta Nilo sono lo scenario deputato ad evocare l’idea di purezza che l’artista tedesco, per manifesta disillusione verso la cultura occidentale, continua dagli anni Settanta a perseguire nel corso dei suoi viaggi, soprattutto in India. more →

Orlando Furioso – 500 anni

15 novembre 2016

“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori”: chi non conosce il più famoso chiasmo della letteratura italiana? Eppure in origine l’incipit dell’Orlando Furioso non era incrociato così: “Di donne e cavallier li antiqui amori” recitava infatti la prima edizione, datata 1516. Cinquecento anni dopo, la trafila ricorrenza-mostra-catalogo è di rigore. E per la mostra di Palazzo dei Diamanti, definita dai curatori Guido Beltramini e Adolfo Tura un’operazione di “filogia dell’immaginazione”, il volume sembra riprendere il policentrismo ariostesco, proponendo interventi dal taglio ora didascalico, ora più specialistico. more →

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