Presenze, assenze, risonanze. Per riconfigurare i rapporti tra l’ambiente e ciò che contiene, e ritrovare nel suono la traccia del tempo. Capita così, a Genova, che la galleria si trasformi in un “iperstrumento” da
Musica per i miei occhi. È difficile da spiegare, ma è come se la mostra di Kandinsky ti cantasse dentro. Quadri già visti tra le pagine dei libri, in poster economici e sullo sfondo
Chi di voi, guardando la foto in alto, non direbbe che questo è un motorino? Eppure è un’opera d’arte. Al limite, ma proprio al limite, vanno bene tutt’e due: motorino e opera d’arte.