Il mondo è nostro. Ancora per poco

20 settembre 2008

 A Capri Kristine Alksne, Yoko Miura ed Enzo Calibé

Giungono al termine gli appuntamenti di C.A.P.80073_Capri Art Project, che per tutta l’estate hanno visto impegnati la partenopea Notgallery e la Franco Senesi Fine Arts. Sarà “The World Is Y-OURS” a porre il sigillo su un esperimento effettuato nei mesi più torridi dell’anno, che oltre alla trilogia espositiva sull’isola azzurra ha visto le incursioni di video e installazioni nei due container sistemati all’ingresso dell’Arenile, mecca flegrea per i più incalliti tra i nottambuli. Curata da Mara De Falco, la collettiva propone due nomi già in scuderia e un volto nuovo. Le “famose” sono Kristine Alksne e Yoko Miura, entrambe caratterizzate da una grande delicatezza e raffinatezza di segno. La prima presenta collage realizzati con piccoli scatti di paesaggi mediterranei, ritagliati e trasferiti su supporti d’identiche dimensioni. Dittici che, invitando sommessamente lo spettatore a riflettere sul minimo scarto che può alterare un intero paesaggio, lavorano su quel concetto di slittamento percettivo e trasformazione che sembra improntare l’intera mostra. Ed è, in un certo senso, una ri-trasformazione del dato naturale nella sua perfetta imitazione artificiale anche quella intentata dalla giapponese Miura nel plasmare col das pesci iperrealistici, che sembrano proiettare sulle pareti il loro stesso guizzo vitale. È invece inedito il lavoro di Enzo Calibè, 28enne di San Giorgio a Cremano (che sia lui, dopo Iabo, la nuova “scommessa” di quelli della Not?), il quale debutta con Interrelations, installazione ambientale composta da dodici minuscole grafiche unite da un complesso intreccio di linee, che si rincorrono fino ad assumere sembianze organiche. Anche qui un tentativo di conciliare mondi paralleli per salvaguardarne uno solo.

(Roma, 20 settembre 2008)

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