Il “pianino delle meraviglie” di Piovani

5 giugno 2008

Alla consegna dei Premi Beffi il compositore premio Oscar “regala” al pubblico un medley di note magiche

La vita è bella. Soprattutto quando regala premi, musica di qualità e interpreti di prestigio, ingredienti della cerimonia conclusiva del premio nazionale di regia teatrale intitolato al regista e drammaturgo torrese Lucio Beffi, figura di spicco della scena nazionale tra gli anni ’60 e ’80. Presentata dal giornalista Mimmo Liguoro e dall’attrice Alessandra Borgia, la manifestazione promossa dall’associazione “Amici delle Arti” di Torre del Greco, ospitata quest’anno nel teatro “Plinio” del centro ‘Don Orione’ ad Ercolano, è partita con l’attesissima esibizione di Nicola Piovani. Il maestro romano – al pianoforte, e con la buona compagnia di Marina Cesari (sax e clarino), Pasquale Filastò (violoncello e chitarra), Gianluca Pallocca (contrabbasso) e Cristian  Marini (batteria / percussioni / fisarmonica) – ha proposto in un corposo “Concerto in quintetto”  arrangiamenti delle sue più celebri partiture per il cinema, il teatro e la canzone d’autore. Come “Il suonatore Jones”, uno dei brani dell’album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” composto insieme a Fabrizio De André: «Una boccata d’aria e di libertà – ha chiosato il musicista – in un mondo sempre più chiuso e bigotto come il nostro». E alle riflessioni sul presente rimandano tanto “Anno zero” quanto “La voce della Luna”, estremo capolavoro di Fellini in cui, profeticamente, un visionario Benigni invitava al silenzio. Ma quello tra Piovani e il comico toscano è un legame decisamente “sonoro”, e solido, che ha fruttato al compositore un Oscar per la colonna sonora de “La vita è bella”, anch’essa nel medley della serata insieme ad alcuni pezzi del “Pinocchio”. Un “Pianino delle meraviglie”, quello di Piovani, che ogni tanto fa «uscire e rivivere in carne ed ossa musiche scritte per vivere dentro un film». Film lirici come  “La notte di San Lorenzo”  dei fratelli Taviani, difficili come “Il camorrista” di Tornatore, cervellotici come “La messa è finita” e “Caro diario” di Moretti (delicatissimo l’assolo pianistico “Il poeta delle ceneri”, dedicato  a Pasolini). Talvolta, però, anche a uno come  Piovani capita di non riuscire a trovare le note giuste per esprimersi: accade nella “Melodia sospesa”, che ciascuno «può riempire a piacere col sentimento che più gli sta a cuore». E sentimenti prevalenti nel corso della serata sono stati passione e amicizia, sottolineati dal direttore artistico del Premio Mariano Rigillo. Amicizia nell’affettuoso e ammirato ricordo postumo di Beffi e Gennaro Vitiello (altro geniale regista dai natali torresi, commemorato con una targa consegnata alla figlia Cordelia) e passione per il palcoscenico: un “fuoco”, questo, che gli insegnanti dell’ITC  “Pantaleo” hanno ben acceso nei loro alunni, vincitori per il secondo anno consecutivo nella sezione corto teatrale con il loro info@varietadivita.it. E chissà se qualcuno di questi ragazzi, un giorno, calcherà trionfalmente il red carpet della Croisette come Toni Servillo, sul podio come regista per la “Trilogia della villeggiatura” goldoniana. Riconoscimento che gli sta particolarmente a cuore perché – ha dichiarato l’attore casertano, alla sua prima uscita pubblica dopo Cannes – «è il primo premio che prende questo spettacolo». Ed è stata una prima volta anche per Tosca, che proprio al “Plinio” ha ritirato il trofeo come migliore interprete insieme a Massimo Venturiello, suo partner nel “Gastone” tratto da Petrolini (e nel prossimo impegno ispirato a “La strada” di Fellini, che il 4 luglio debutterà al Festival di Asti), il cui successo è stato decretato dal pubblico che ha votato nei diversi teatri campani. Premio speciale alla carriera, infine, a Nicola Piovani, che in chiusura di serata ha duettato con Tosca in una “Serenata romana” recuperata dal repertorio di Gastone Monaldi, un’altra chicca per il pubblico in visibilio.

(Roma, 5 giugno 2008)

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