UNI… e centomila (idee)

5 agosto 2011

Eduardo Cachucho_ Artist Aided Drafting (AAD)_ 2011_ performance_ Courtesy Cittadellarte - Fondazione Pistoletto_ Ph. Margarita Vazquez Ponte

Per arrivare alla Fondazione Pistoletto ci sono varie strade. A4, A26, qualche Statale. Qualche volta, però, travisare i consigli del navigatore e perdersi può riservare belle sorprese: ad esempio, ci si può ritrovare nel mezzo di una specie di savana, la “Baraggia”, ma col vantaggio di non imbattersi in un leone un po’ nervosetto. Del resto, la natura da queste parti non è stata avara: tanto per dirne un’altra, le vallate intorno sono testimoni dell’orogenesi alpina e, anche se non siete dei geologi provetti, l’aria buona di oasi e riserve male non fa.
Siamo a Biella, tra le capitali del tessile nel mondo. L’industria italiana ha qui radici importanti. La storia del movimento operaio, dell’utopia padronale, dell’emancipazione femminile. Ed è difficile usare ormai la parola “ex”, anche se la globalizzazione s’è mangiata tutto e i telai hanno smesso di battere un po’ ovunque (e col racconto di uno smarrimento, che dev’essere uguale a Prato come in questa provincia del riservato Piemonte, Nesi ci ha vinto lo Strega quest’anno). La crisi ha picchiato duro anche qui, e si vede. Capannoni dismessi, finestre cieche. Strutture che, dopo le lacrime e sangue di chi ne è uscito, potrebbero fare la felicità delle riconversioni culturali. Ed è – manco a dirlo – in un ex opificio tessile che c’è Cittadellarte.
Vari edifici, la collezione del padrone di casa e quella del FRAC, mostre temporanee e il cuore pulsante di una corte animata o sospesa nella calma a seconda delle occasioni e delle ore del giorno. Dalle finestre, scorci da cartolina. Colori dominanti: rosso mattone e verde. Alle spalle, il torrente Cervo.
Un posto tranquillo, insomma, ma circondato da stimoli: l’ideale per lavorare. E non si sono fatti attendere i primi risultati dell’edizione 2011 di UNIDEE, laboratorio aperto per progetti di trasformazione socialmente responsabile (così recita la definizione ufficiale). Quattro mesi di residenza per artisti, creativi, curatori di provenienze diverse (vi dice qualcosa “Love difference”?), una specie di allegro falansterio più che un serioso think tank, impegnato nell’elaborazione di interventi multidisciplinari, con l’obiettivo di coinvolgere il territorio e di acquisire un abito mentale “esportabile” in diversi settori produttivi.
Nella “classe” di quest’anno ci sono Aastha Chauhan (India); Angel Masip Soriano (Spagna); Anna Acciarino (Italia); Cai Weidong (Cina); Eduardo Cachucho (Sud Africa); Ekaterina Kravtsova (Russia); Elmas Deniz (Turchia); Ibada Wadud, (Usa); Ibrahim Jawabreh (Palestina); Karolina Rychlik (Polonia); Matthew Mazzotta (Usa); Nicoletta Daldanise (Italia); Olga Karyakina (Russia); Özgür Demirci (Turchia); Raphael Franco (Brasile).
Alla fine di luglio è partita la prima “puntata”, Friday in FRAC, mostra curata da Nicoletta Daldanise in cui Cai Weidong, Eduardo Cachucho, Olga Karyakina e Özgür Demirci, prendendo spunto dalle opere di Ignacio Uriarte ed Oscar Tuazon di proprietà del Fondo Regionale, hanno “dialogato” con gli spazi del quotidiano, intrecciando le proprie narrazioni personali all’identità dei luoghi. La seconda tranche, basata sull’integrazione tra uomo ed architettura, è prevista per il 23 settembre e coinvolgerà Elmas Deniz, Raphael Franco Fernandes Silva / Ángel Masip Soriano, Ibrahim Jawabreh, Olga Karyakina / Matthew Mazzotta, Ekaterina Kravtsova, Karolina Rychlik, con un probabile ritorno di Cai Weidong. Contestualmente, dovrebbe debuttare anche il progetto di Anna Acciarino sulla fruibilità delle opere d’arte negli spazi pubblici e privati.
Save the date…

http://unidee2011.wordpress.com/

www.cittadellarte.it

 

         

         

 

 

 

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