Capodimonte, un museo che è terra di nessuno

3 gennaio 2012

Venerdì 30 dicembre 2011: Napoli si prepara per il cenone di fine anno. Sarà per questo che appare insolitamente deserta. Poco traffico, cielo uggioso. Una città incenerita. In sintonia, insomma, con l’atmosfera dimessa che aleggia sul Museo di Capodimonte. Meta fissata la mostra sul giovane Ribera, esposizione non priva di criticità (specie in materia di attribuzioni), ma in ogni caso attraente. Non è deserta infatti la Sala Causa, alla quale si accede con un biglietto separato rispetto al museo.  Ormai è prassi ovunque, però è difficile non rimpiangere i bei tempi (andati) delle vacche grasse, quando con un paio di euro in più si godevano insieme l’ultimo Caravaggio e la quadreria Farnese, Velazquez e il salottino cinese. Ma va bene così: c’è la crisi, e proprio sulla Cultura è caduta la scure dei tagli. (altro…)

Catturati dalla Bourgeois

18 ottobre 2008

A Capodimonte antologica dell’artista parigina

Non è solo una mostra d’arte contemporanea. E non è una mostra di Louise Bourgeois a Capodimonte, ma una mostra di Louise Bourgeois per Capodimonte». Ci tiene, il Sovrintendente al Polo Museale Nicola Spinosa, a rimarcare la netta differenza tra la nuova proposta della pinacoteca e la “solita” retrospettiva. Perché stavolta è diverso.

Non tanto per il museo, che fin dal 1978 con il maestoso “Cretto nero” di Burri (oggi al centro di un contenzioso sul quale Spinosa non è disposto a cedere di un millimetro: «È stato fatto per questo posto e qua resta») aveva mostrato la propensione alle contaminazioni tra antico e moderno, moltiplicate nell’evento organizzato per il cinquantenario; ma per la 97enne artista, parigina di nascita e cittadina americana dal 1955 (si era trasferita a New  York poco dopo il matrimonio con Robert Goldwater, nel 1938). La quale, cataloghi alla mano, ha abbinato una selezione delle proprie opere a quelle presenti al primo e al secondo piano delle collezioni. (altro…)

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