Jammuncenne pe’ bbascio

17 novembre 2013
Allora & Calzadilla_ Petrified Petrol Pump_ 2012_ pietra_ 457 x 231 x 120 cm © Allora & Calzadilla. Courtesy Allora & Calzadilla e Lisson Gallery, London, Milano. Allestimento a Palazzo Cusani, Milano, 2013. Ph Marco De Scalzi

Allora & Calzadilla_ Petrified Petrol Pump_ 2012_ pietra_ 457 x 231 x 120 cm © Allora & Calzadilla. Courtesy Allora & Calzadilla e Lisson Gallery, London, Milano. Allestimento a Palazzo Cusani, Milano, 2013. Ph Marco De Scalzi

L’annuncio era preludio alla gita, promessa d’avventura.
Senza l’anonimato dell’autostrada, la monotonia delle uscite.
Jammuncenne pe’ bbascio era l’escursione in città e quartieri che sfilavano uno dietro l’altro, coi cartelli corrosi dalla ruggine a confondere confini inesistenti e indecisi.
Jammuncenne pe’ bbascio voleva dire scivolare per un tratto nella provinciale punteggiata di luci malinconiche, che t’aggredivano come lo spleen di Capodanno, aria bruciata dai botti e stomaco inacidito.

Per chi nasce dalle mie parti è difficile immaginare città staccate, isolate, circondate dal nulla o da campagne a perdita d’occhio, zone industriali, dolci colline, pianure coltivate a riso e pioppi. Chi nasce dalle mie parti vede il Vesuvio, e quella è la natura. Ma se te ne vai pe’ bbascio il Vesuvio lo aggiri. Come al solito. Perché poi, pure se ci campi sotto, il Vesuvio pare che non esiste finché non lo vedi casello casello. O dal finestrino del treno. O dell’aereo.

Tu viaggi, ti muovi, fuggi, e lui sta sempre là. Ti aspetta. Aspetta. (altro…)

Momenti di gloria

14 luglio 2011

America oggi. Dalla nazione muscolare dei Bush a quella fitness degli Obama, il Padiglione “surrealista” di Allora & Calzadilla sconfina nei Giardini della Biennale ma non riesce a sfondare.

Corre corre la “più grande democrazia occidentale”, ma ha il fiato grosso. Sulla scena politica ed economica internazionale, come a Venezia. E l’inno di Gloria composto da Allora & Calzadilla si disperde, sfuggente: sotto l’impatto spettacolare e ludico, affiora la latente superficialità di un progetto le cui tracce consistono in monumento, competizione, potere, détournement. (Leggi il resto dell’articolo su Artribune)

Benedetta Biennale

23 giugno 2011

Lontano dal Paradiso. Un’altra proposta di lettura della 54. Esposizione Internazionale d’Arte, che stavolta scomoda le alte sfere. Per chiedersi dove sia finito il senso del sacro, e come si riescano a toccare le vette dello spirito. E poteva mancare il Padiglione Italia?

 

 

Terrore. Dolore. Una morsa alla gola, allo stomaco. Il rimbombo assordante delle voci di dentro. E quella voglia disperata di fuggire. O di restare in silenzio a riflettere. “Cattedrale laica” è stato definito il Padiglione Tedesco, Leone d’Oro per le partecipazioni nazionali che, al di là delle diatribe (sulla scelta dell’artista prima e sull’allestimento poi; in mezzo, la tragica scomparsa di Christoph Schlingensief), sbatte lo spettatore di fronte a uno dei temi più intricati e intriganti di un evento policentrico come la Biennale: il rapporto con il trascendente, la rielaborazione del sacro. Lo spirituale nell’arte. (leggi il resto dell’articolo su Artribune)

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