Ritratto di Paolo Ricci, intellettuale e umano

24 settembre 2008

Paolo Ricci è, come spesso accade, uno di quei “monumenti” di storia patria sconsideratamente minacciati dall’edera dell’oblio. Opportuna allora appare la freschissima pubblicazione del corposo catalogo (Electa) della mostra  al Maschio Angioino, presentato al Pan da un tavolo di relatori dove sedevano, oltre ai curatori Daniela Ricci e Mario Franco, Antonio Greco, “memoria storica” del grande pittore, giornalista e critico scomparso nel 1986; Maria Rosaria De Divitiis, direttrice dell’Archivio di Stato e, come tale, prestatrice del materiale documentario – articoli, filmati, corrispondenze, scritti autografi – visibile a Palazzo Roccella fino al 6 ottobre; Nicola Oddati e Antonio Bassolino, quest’ultimo “sponsor” insieme a Maurizio Valenzi (assente giustificato dalla veneranda età) di un progetto articolato ma, in prima istanza, sacrificato dal compatto allestimento dei quadri nella sala Carlo V, spazio prestigioso ma non certo spazio espositivo. L’appendice al Pan, allora, per quanto preziosa ed interessante, torna ad insinuare la trita domanda che con tutta probabilità serpeggiava tra i numerosi artisti partenopei presenti in platea: non avrebbero potuto, selezione di dipinti e retrospettiva documentaria, essere entrambe accolte in via dei Mille 60? Una soluzione più “organica” al ritratto a tutto tondo di un intellettuale “organico”, per il quale la militanza – nel Pci – rappresentò un impegno non solo politico, ma soprattutto etico, riversato in un eclettismo dalle molteplici sfumature, che si trattasse dell’omaggio a Martin Luther King o dei Pulcinella e dei paesaggi di quella Napoli che l’artista, pugliese di nascita, arricchì col proprio magistero, burbero ma profondamente umano. Il suo studio di Villa Lucia fu infatti crocevia di uomini illustri (sovente immortalati coi pennelli): Luigi Compagnone, Giorgio Napolitano, Domenico Rea, Michele Prisco e, ancora, Pablo Picasso, Paul Eluard, Nazim Hikmet, Max Ernst. Memorabili le dispute con Eduardo, una cui lettera è presente nelle bacheche del Pan e di cui domani verrà proiettato “Napoli milionaria!”. Gli altri film in calendario (l’inizio delle proiezioni è sempre alle 20) sono: “Le mani sulla città” (oggi), “Le quattro giornate di Napoli” e il “Decamerone” (rispettivamente mercoledì e giovedì prossimi). Tra gli altri approfondimenti previsti nel Palazzo Arti Napoli (e curati da Marina Vergiani), la conversazione con Massimo Bignardi, il quale dopodomani alle 19 ricorderà il ruolo di Ricci nella rivalutazione della maiolica, mentre lunedì prossimo Cesare De Seta esaminerà il suo rapporto con l’architettura; per l’ultimo incontro, Enrico Bernard analizzerà il legame tra Ricci e lo scrittore neorealista Carlo Bernari.

(Roma, 24 settembre 2008)

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